Ecotoni
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Le zone di transizione fra due ambienti diversi (foresta – prateria; bosco – lago; acqua dolce – acqua salata; etc.) costituiscono ecosistemi particolari perché ospitano al loro interno sia specie esclusive di questo tipo di ambienti sia specie appartenenti alle comunità tipiche degli habitat confinanti. In genere esse offrono molte diverse occasioni per le specie e quindi sono caratterizzate da un’elevata diversità biologica.

 

Nel paesaggio che caratterizza oggi gran parte delle pianure gli ambienti naturali sono assai rari e molto spesso di piccole dimensioni, se non addirittura relittuali. Inoltre essi, quasi sempre, hanno un confine preciso e si interrompono bruscamente senza alcuna fascia di transizione verso l’esterno. Questa situazione ne impoverisce e altera sia l’aspetto paesaggistico complessivo che la capacità di ospitare le specie.

 

L’opera è dedicata a questo tipo di ambienti ormai molto raro. Essa si pone all’interno di una cassa di espansione idraulica in riva sinistra del fiume Ombrone. Questo corso d’acqua, già da molti anni reso artificiale con argini pensili, è un esempio drammaticamente evidente della cancellazione degli ambienti ecotonali tipici dei fiumi, cioè di quelle fasce di transizione verso la campagna circostante ricche di vegetazione arboreo-arbustiva e piccoli ambienti umidi stagionali.

 

L’opera-luogo consta di una parte centrale, perennemente allagata, che sfuma su tutti i lati con ambienti di transizione molto diversificati: prati umidi, fasce a predominanza di giunchi e carici, aree a canneto, sponde in terra nuda, zone con boschi ripariali, etc. Per sottolinearne le caratteristiche di forte dinamicità, tutti questi ambienti sono stati disegnati con forme geometriche precise. Queste permettono all’osservatore di percepire facilmente, nelle varie stagioni dell’anno, lo stato mutevole di allagamento dei luoghi, che è il principale fattore ecologico cui è legata la diversa funzionalità per le specie. Si ha per esempio un disegno a scacchiera sul lato nord e uno che ricorda una stella sul lato nord-ovest.  

 

Queste figure passano da uno stato di forma perfettamente delineata a pieno allagamento, a stadi intermedi con le forme più confuse e, infine, all’estremo opposto, di nuovo alla forma più delineata ma priva di acqua al momento della siccità estiva. Questo dinamismo è l’elemento cardine dell’intervento che permette di comprendere l’importanza, il ruolo ecologico, la spettacolarità e, naturalmente, la profonda bellezza di questi ambienti “di mezzo” fra terra emersa e acqua.

 

Categoria

Opera-luogo

 

Autore

Carlo Scoccianti

 

Area di intervento

Ponte a Tigliano, Prato
L’area si colloca all’interno del Sito di Importanza Comunitaria ZSC e ZPS IT5140011 Stagni della Piana Fiorentina e Pratese.

 

Stato ante operam

Area caratterizzata da un piano di campagna arginato utilizzato per l’esondazione controllata delle acque dell’adiacente fiume Ombrone (cassa di espansione).

 

Tipo intervento

Costruzione con mezzi meccanici di una nuova zona umida caratterizzata da ampie fasce di ambienti ecotonali nell’ambito di una cassa di espansione idraulica. L’opera è completata con un intervento di piantagione di specie acquatiche e ripariali curato da gruppi di volontari (intervento di social art).

 

Stato di avanzamento

Opera conclusa nel mese di settembre 2018.

 

Principali Enti coinvolti

- Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno

- Comitato per le Oasi WWF dell'Area Fiorentina

 

Principali bioindicatori che saranno utilizzati nel monitoraggio della funzionalità ecologica dell'opera:

- Limicoli: sosta durante le migrazioni, nidificazione.

- Anatidi: sosta durante le migrazioni.

- Rallidi: sosta durante le migrazioni, nidificazione.

- Ardeidi (con particolare riferimento all’Airone cenerino, Ardea cinerea, specie di cui è presente, in una zona non troppo lontana, un’importante colonia)

- Martin pescatore (Alcedo atthis): nidificazione.

- Gruccione (Merops apiaster): nidificazione.